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Il dogma dell’immacolata concezione

Sara Greco
01 Gennaio 2023

L’Immacolata Concezione di Maria è il dogma di fede che dichiara che, per una speciale grazia di Dio, Maria è stata preservata da ogni peccato fin dal suo concepimento.

Nel 2024 ricorrerà il 170° anniversario della proclamazione del dogma che Maria è stata concepita senza peccato originale, senza macchia. Il dogma fu proclamato da Papa Pio IX l’8 dicembre 1854, nella sua bolla Ineffabilis Deus.

“…dichiariamo, proclamiamo e definiamo che la dottrina secondo la quale la Beata Vergine Maria è stata preservata immune da ogni macchia di colpa originale nel primo istante del suo concepimento per singolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in vista dei meriti di Cristo Gesù Salvatore del genere umano, è rivelata da Dio e deve quindi essere fermamente e costantemente creduta da tutti i fedeli”. Pio IX, Bolla Ineffabilis Deus, 8 dicembre (1854).

Il concepimento

Il concepimento è il momento in cui Dio crea l’anima e la infonde nella materia organica proveniente dai genitori. Il concepimento è il momento in cui inizia la vita umana. Maria è stata preservata da qualsiasi mancanza di grazia santificante dal momento in cui è stata concepita nel grembo di sua madre Sant’Anna. In altre parole, Maria è “piena di grazia” fin dal momento del suo concepimento. Quando parliamo di Immacolata Concezione non stiamo parlando del concepimento di Gesù, che ovviamente è stato concepito senza peccato.

“L’ineffabile Dio, (…) avendo provveduto da tutta l’eternità alla più deplorevole rovina di tutto il genere umano che doveva derivare dalla colpa di Adamo, e avendo deciso, nel mistero nascosto da tutti i secoli, di portare a compimento l’opera prima della sua bontà con l’incarnazione del Verbo (…), ha scelto e designato fin dall’inizio e prima di tutti i secoli il suo Figlio unigenito, una Madre, affinché, incarnandosi da lei, nascesse nella felice pienezza dei tempi; e l’ha così amata al di sopra di tutte le creature, che solo in lei si è compiaciuto della più straordinaria benevolenza.

Come indicano le parole di Pio IX, l’immacolata concezione della Vergine Maria è un meraviglioso mistero d’amore. La Chiesa lo ha scoperto a poco a poco, con il passare del tempo. Ci sono voluti secoli prima che venisse definito come un dogma di fede.

Quindi, in questo tempo di Avvento, rivolgiamo il nostro sguardo a Maria, che ha preparato accuratamente il primo vero Avvento. Nessuno sapeva interpretare i segni dei tempi come lei, e sentendo che il Signore era vicino, pregò come nessun altro con il Salmo 24:

“Svelaci, o Signore, le tue vie, guidaci con la verità della tua dottrina. Tu sei il nostro Dio e il nostro salvatore, e in te abbiamo la nostra speranza” (Salmo 24).

E quando le fu chiesto di essere la madre di nientemeno che il Figlio di Dio stesso, non volle dire di no: la sua vita fu un sonoro “sì”. La sua vita è stata un sonoro “sì” ai piani di Dio.

È stata lei, con il suo sì, a rendere possibile che il Dio lontano diventasse nostro, e dall’incarnazione di suo Figlio, Dio ha avuto un altro titolo che prima non aveva: Emmanuele”, il Dio con noi, il Salvatore, colui che ha piantato la sua tenda in mezzo a noi.

Sembra che dovremmo soffermarci su Maria fino all’ultima settimana di Avvento, ma chi meglio di Maria può aprire e preparare i nostri cuori affinché questo Natale non abbia le caratteristiche di essere solo un’altra festa, o meglio la festa delle feste, dove c’è tutto, ma dove spesso si sente un vuoto, non tanto per le cose che non sono state disponibili per la festa e la celebrazione, ma proprio perché non abbiamo preparato i nostri cuori a fare dell’Avvento lì, l’arrivo, l’accoglienza e il benvenuto per il nuovo nato.

Il Natale sarà quindi una celebrazione anticipata della Pasqua del Signore. Senza la sua incarnazione, non sarebbero state possibili né la consegna, né la redenzione, né la croce; ma nemmeno la risurrezione e il ritorno dei figli di Dio alla casa, al Regno, alle braccia amorevoli del buon Padre Dio. Il Natale ci unirà intorno al Divino Bambino, ci farà provare compassione e tenerezza alla vista di colui che diventa la presenza più vicina del Dio del cielo e della terra.

Maria è un segno anticipato: di pulizia, di bellezza, di santità, di perfezione, di pienezza, di vita nuova, di vittoria pasquale. Lei è un’anticipazione dell’ideale umano, del piano che Dio ha sognato per l’uomo. Un modello, quindi, per ogni persona umana, per ogni credente, per la Chiesa, per l’umanità. Ciò che sogniamo e desideriamo tanto è possibile, è già stato realizzato in Maria.

Alba gioiosa. Quando appare la prima luce del giorno, quando spunta l’alba o il mattino, ammiriamo le sfumature di colore che superano l’oscurità della notte e ci rallegriamo. La luce, oltre a offrirci chiarezza, ci riempie di gioia. Questa è la Vergine Immacolata, una luce tenue che annuncia la vittoria sul peccato e sulla morte, un segno sicuro che il giorno sta arrivando, una buona notizia per tutti i figli della notte, la causa della nostra gioia.

La vera gioia, perché ci garantisce la salvezza e la vittoria. Dopo tanti fallimenti, dopo tante sconfitte, possiamo finalmente alzare la testa. Il potere delle tenebre è stato sconfitto. Nella madre appare prima un punto di luce, come un fiore, ma la luce cresce fino a incantare. È un dono, non solo per gli occhi, ma per tutta l’anima.

Ma l’alba è solo un annuncio, non ha un’identità propria, è un precursore di un’altra realtà originaria, che è il sole. L’alba non è il giorno, ma lo annuncia, lo prepara. Le sue luci e i suoi colori non sono propri, ma del sole. L’alba è qualcosa di relativo, senza il sole non ci sarebbe nulla. Anche Maria è in relazione a Cristo, il nostro giorno e il nostro sole.

Sara Greco

Sara Greco

Sono una blogger appassionata, dedicata ad esplorare la bellissima intersezione tra incontri cattolici e tradizioni con lifestyle e ricerca della gioia nel mondo moderno.